Il decreto legge 18 dicembre 2020, n. 172 recante “Ulteriori disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus COVID-19” (20G00196) (GU Serie Generale n.313 del 18-12-2020) è entrato in vigore il 19 dicembre 2020, apportando modifiche a quello del 3 dicembre che ha mantenuto l’Italia in “zona gialla” tranne l’Abruzzo, che restava l’unica regione “arancione” grazie anche all’operato del suo presidente (e non “governatore” come i media ignoranti e ottocenteschi si ostinano ad appellare i presidenti di regione) Marsilio.
Le FAQ del Governo illustrano nel dettaglio i margini di libertà negli spostamenti in questo ennesimo e sinora inutile (dati gli inesistenti risultati sanitari) lockdown, smentendo clamorosamente quanti lo accusano di incertezza e mancanza di chiarezza.
Stranamente però sullo stesso sito della Presidenza del Consiglio, la pagina relativa al decreto non è accessibile per una questione di “autorizzazione”… Il modulo di autocertificazione è invece accessibile sulle pagine del Viminale.
Alla luce di tali misure, l’Italia si colloca tra le nazioni europee più permissive in materia.
