“L’aver affidato alle aziende, a tecnici, fisici ed ingeneri il concepimento di ausili
formativo-didattici offerti come inevitabile frutto del progresso, ignorando però
il parere precauzionista di pediatri, psicologi, medici e ricercatori senza legami
con l’industria, oltre ad aver contribuito a provocare un cambiamento
antropologico nei componenti della comunità scolastica italiana e d’occidente,
fa registrare oggi un numero sempre più crescente di casi limite che non si può
più continuare ad ignorare: decessi improvvisi, suicidi, malattie ambientali tra
giovani alunni, ripercussioni comportamentali con disturbi dell’attenzione e
nell’apprendimento. Ormai è chiaro: più di qualcosa non torna.”
